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Una Bellezza Pungente

  • Immagine del redattore: Claudia D'Emilio
    Claudia D'Emilio
  • 18 ott 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 21 ott 2020

Nelle acque del Mar Rosso vive un pesce diverso da tutti gli altri sia per l’aspetto che per il particolare modo di nuotare: il suo corpo è a strisce bianche e rosse e le sue pinne si prolungano in lunghi raggi che ondeggiano graziosamente mentre avanza piano piano, mantenendo con estrema precisione la stessa profondità. Si tratta del il Pesce leone (Pterois Volitans).


CARATTERISTICHE

Lo Pterois Volitans è il più rappresentativo e conosciuto della famiglia degli Scorpenidi (la stessa dei nostri scorfani) ed è originario del Mar Rosso e dell’oceano Indiano. Le sue dimensioni sono abbastanza ridotte: gli individui adulti superano di rado i 30 cm di lunghezza. Il suo corpo è decorato da strisce verticali di colore bianco e rosso bordeaux, mentre le pinne sono chiare e costellate da tanti puntini rosso scuro. Ha grandi pinne pettorali che, aperte a ventaglio ai lati dell’animale, ricordano la criniera di un maestoso leone, da qui il nome LION FISH.

La pinna dorsale è preceduta da 13 spine, che si ergono dritte sul dorso del pesce separate le une dalle altre, a formare una sorta di cresta. Queste se pur così belle sono caratterizzate da ghiandole velenifere come le 3 spine che precedono la pinna anale e le 2 spine poste sulle pinne pelviche. Grazie a questa efficace arma di difesa i pesci leone possono nuotare indisturbati in prossimità del reef, senza preoccuparsi di essere attaccati dai predatori. Riescono a cibarsene senza risentire dei dolorosi effetti del veleno solo squali e cernie.

Il veleno del pesce leone è così temuto poiché contiene una potente neurotossina che, a seconda dei casi (quantità di veleno iniettato, posizione della puntura, sistema immunitario della vittima), può essere molto pericolosa anche per l’uomo. È stato scoperto infatti, che il veleno di Pterois volitans causa effetti cardiovascolari, neuromuscolari e citolitici in quanto la tossina nel veleno contiene acetilcolina e una neurotossina che influenza la trasmissione neuromuscolare.


DISTRIBUZIONE ED HABITAT

Questa specie è diffusa nel Mar Rosso e nell'Oceano Pacifico, dal Sud-Est asiatico fino all'Australia, dal Giappone alla Polinesia. Abita le lagune e i fondali sassosi e di barriera fino a 150 metri di profondità. I giovani tendono ad allontanarsi in mare aperto dal loro luogo di nascita, alla ricerca di nuovi habitat: questo giustifica la loro grande diffusione.

E' considerata una specie invasiva, fa la sua prima comparsa in Mediterraneo nel 1991, quando un esemplare venne avvistato al largo di Israele. Ad oggi gli avvistamenti nel Mediterraneo orientale si sono moltiplicati, Pterois Volitans, insieme a Pterois miles (pesce scorpione) vi è giunto verosimilmente attraverso il Canale di Suez, in seguito a migrazione lessepsiana.


SPECIE INVASIVA

Si definisce specie invasiva una specie che, una volta introdotta in un’area diversa da quella di cui è originaria, la colonizza rapidamente a spese delle specie native. Il pesce leone è stato accidentalmente introdotto dall’uomo nell’Atlantico occidentale e nel Mar dei Caraibi, dove, non trovando predatori in grado di resistere al suo veleno, si è diffuso incontrastato, causando una grave alterazione degli ecosistemi locali che a sua volta ha portato alla perdita di biodiversità nelle aree invase. Sono pesci predatori della barriera corallina: I pesci leone sono altamente piscivori e riducono il reclutamento di pesci giovani, interrompendo i processi dell'ecosistema marino e riducendo la biodiversità dei Reef.

I pesci leone hanno così il potenziale per ridurre gravemente la biodiversità della barriera corallina, con la possibile estinzione di diverse specie.



UNA MINACCIA IN MEDITERRANEO

L'invasione del pesce Leone preoccupa ormai da tempo i biologi marini , tanto che per evitare danni all’ecosistema molti Paesi hanno proposto l’abbattimento selettivo. E' il Caso di Cipro, dove la presenza di Pterois volitans cresce in modo esponenziale. A riguardo di esprime Hall Spencer dell’università di Plymouth affermando:

“Il pesce leone è la specie più invasiva e dannosa che abbia mai visto. Se non verranno presi dei provvedimenti ci saranno danni ambientali ed economici duraturi”.

considerando l'invasione di queste specie uno dei più potenti meccanismi di alterazione delle comunità e degli ecosistemi marini, un problema in continuo aumento in tutto Mediterraneo







 
 
 

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